Nell’ambito del progetto PAROLA DI POETA, con té alla Biblioteca Civica di Lissone, giovedì 29 marzo alle 18.00 il poeta/performer e critico triestino Luigi Nacci, uno dei più lucidi tra quelli nati negli anni Settanta, rilegge l’opera poetica di CESARE PAVESE (1908-1950) dimostrando quanto questo autore sia stato innovativo e cruciale per la letteratura italiana. Lavorare stanca (1936) è un libro che non cessa di essere attuale. Perché? Come fa a dirci ancora oggi, a distanza di 75 anni, chi siamo, dove stiamo andando? Come fa a raccontarci delle storie senza trasformarsi in prosa? Come fanno i suoi personaggi a rimanere vivi, seppure abbozzati? Perché i poeti italiani dei nostri giorni sembrano averlo dimenticato?
«Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi». Con queste ultime parole Pavese si congeda volontariamente dalla vita a 42 anni.